lunedì 15 giugno 2009

Per non perdere mai

Il mio post su Pantani ha toccato un nervo scoperto, anzi due. Da un lato quello dei fans delusi che si rifiutano di considerare drogati i loro idoli (vale per Pantani come per Maradona), dall'altro quello di chi, come Eddy Ottoz, considera la lealtà e il rispetto scrupoloso delle regole come i massimi valori dello sport. Eddy, ex olimpionico, sa bene (e ne soffre) che ormai il doping dilaga in tutti gli sport, dai livelli giovanili fino ai veterani. Di certi genitori che chiedono ai medici “un aiuto” per i loro figli ciclisti in erba si sapeva, ma fanno più impressione i nonni che nei forum di Internet confessano di “bombarsi” pur di vincere una gara amatoriale. I danni di ciò stanno emergendo con crescente frequenza, anche anni dopo la cessazione dell’attività agonistica. Deformazioni fisiologiche, SLA, malattie cardiache, morti improvvise…

La giustizia ordinaria (Guariniello docet) se ne occupa, ma è difficile provare il loro collegamento con il doping, perché la scienza è incardinata sul dubbio, lo erige a motore del suo progresso, e quindi ha grossi limiti nel campo giuridico, dove esso non è ammesso perché “in dubio absolvitur”. Così il problema resta, ed è enorme. Non riguarda solo lo sport, ma l’ambizione, l'autostima, la disponibilità a rovinarsi la salute per un obiettivo immediato, l’inclinazione a barare, l’avidità di soldi e fama... Bisogna lavorare sulla psicologia dell’atleta che cerca “l’aiutino”, e spiegargli che nella vita come nello sport è giusto contare su se stessi, non su aiuti esterni.

Ma questo nobile concetto è ostico alle ultime generazioni, cresciute iperprotette, non allenate a soffrire, use a copiare i compiti in classe e ad esser difese dai genitori fino al Tar in caso di bocciatura. Vagli a dar torto, però, ai giovani che avvertono il doping come un’inclinazione sociale: fin da piccoli han visto i "grandi" aiutarsi per ogni occasione, con la raccomandazione per saltare le code, con l’alcol per socializzare, col Viagra per ciulare, col fumo per calmarsi, col Prozac per vincere la depressione. I giovani sanno che i "grandi" hanno soluzioni chimiche per ogni minimo problema (dimagrire, dormire, star svegli, abbronzarsi...) e persino fiale, polveri e pasticche per togliersi (tutta o in parte) la fatica di vivere.

Aggiungi a questo la Televisione, che ha consacrato “l’aiutino” a dovere istituzionale (tanto che viene sempre invocato, anche di fronte ai più facili quiz telefonici) e metti in coda a tutto (last but not least) il plagio martellante della pubblicità, secondo cui certi obbiettivi (la bellezza, il successo, la fortuna in amore, il prestigio sociale...) si possono ottenere usando "quel tale" prodotto, e non lo studio, l’applicazione e la fatica. Se basta Denim per non dover chiedere mai, può bastare una flebo per non dover perdere mai.

6 commenti:

  1. credo che, permanendo questo problema del buco nero che ingoia i commenti, sarà giocoforza, caro Manlio, che tu passi a qualcosa di più affidabile di blog.com...

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  2. Eddy, provo a sodomizzare questo inaffidabile (hai ragione) blog.com postando oggi i commenti "scomparsi" di ieri, che tanto vanno bene lo stesso. Per primo il n.8, tuo.
    Il doping è come il nucleare: tutti hanno un'opinione precisa, tranchante, ma non sanno di che cosa parlano.
    Non so chi sia Michele, che conosco solo quale fine conoscitore di single malts, ma il mio riferimento al "medico" voleva solo giocare d'anticipo per tagliare corto, non certo essere supponente nei confronti di operatori ecologici e meritorie professioniste. Intendevo dire, e qui lo ribadisco per dovere di chiarezza, che lo status di medico nessuna credibilità avrebbe aggiunto alla tesi da lui sostenuta, ritenendo io che di queste cose i medici "normalmente" non capiscono una sacrosanta ceppa (come peraltro nulla sanno dei sani, essendo abituati a vedere solo malati, altro tema che ci porterebbe lontano).
    Il tema è complesso e, ribadisco, l'esperto di Glen Grant ha condensato le più ritrite e consunte cazzate in merito, con, appunto, quella patina di politically correct che, in Italia, sistema sempre tutto.
    Se Michele lo desidera, posso rispondere punto per punto al suo commento, ma sarebbe lungo e noioso per i più, proprio come un discorso tecnico sul nucleare che non si basi sulle foto dei bimbi sfigurati dalle radiazioni dopo Hiroshima.
    Certamente ci divide (ed è anche una delle poche cose su cui non sono in sintonia con Zeus) l'opinione su Pantani e, per fare buon peso, possiamo aggiungere Maradona e altri...
    D'altra parte, forse tutto ciò è inutile, vi basti leggere il commento di anonymous ore 13:46:51 che definisce "cronaca pura e indiscutibile" il post del sommeiller. Evidentemente anche lui non conosce la materia, né le carte e, se ha letto qualche libro in proposito (su Pantani end/or processo juve) non ha letto i libri giusti.
    La cronaca pura e indiscutibile, quella vera, rivela ben altro. La Gazzetta dello Sport, che organizza il Giro, non so.
    I coglioni, infine, come ho recentemente scritto, malgrado quanto sostenuto sugli atlanti di anatomia, sono molti di più di due.
    Il polso d'Indurain è off-topic. Quello del navarro era, infatti, lento né più né meno di quello di tutti coloro che sostengono un certo tipo di "preparazione", salvo che di quello delle pippe non frega nulla a nessuno. Un po' di statistica non guasterebbe, così come una cyclette ai piedi del letto mentre si dorme con il cardiofrequenzimetro all'erta.
    Il commento di Michele andrebbe infine sottoposto all'analisi sintattica di Ari Seldon, come dice Asimov nella trilogia della Fondazione.

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  3. Hurrah! Funziona! Proseguiamo col commento n.9, sempre di Eddy.
    Siccome però direi che Michele non è un anonimo, ma potrebbe essere addirittura un amico di Manlio, siccome il discorso è lungo, e siccome certe cose si possono dire ma è meglio non scriverle (querela per diffamazione in agguato...), perché non ci vediamo una di queste sere alla pizzeria dei carmelitani scalzi?
    Al padrino di Michele e al mio (Manlio) la scelta del giorno e dell'ora, nonché del menu.

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  4. il problemone sono i giovani delle scuole superiori, incapaci di esprimersi se non facendo ricorso alla lacrimuccia. Quando li incoraggi a prendersi delle (piccole) responsabilità, tornano a casa offesi e, dopo dieci minuti, arrivano a scuola le telefonate dei genitori indignati perchè tu non ti sei preso sulle ginocchia, soffiandogli amorevolmente il nasino, i loro bimbi resi così tristi dalla scoperta che la vita non è tutta pappe e pannolini e discoteca e motorino a diciassette anni.

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  5. Evvài!!! Salto il n.10, sempre di Eddy, che lamentava solo la non-comparsa dei suoi due precedenti commenti, e chiudo alla grande con quello n. 11, di Michele
    1. Nessuno mette in dubbio la competenza di nessuno, tanto meno di Eddy
    2. Chiunque, ci mancherebbe, ha il diritto di contestare tutto ciò che vuole, e di certo non me la prendo per qualche epiteto offensivo rivoltomi, nonostante tu riconosca che se ti dicessi, per esempio, "cazzone" quello ti avrei detto e non altro, al di là delle interpretazioni attribuibili all’ingiuria. A meno di non suffragare l’idea che ogni insulto può essere inteso in diversi modi e quindi debba essere sempre accettato, in attesa di eventuali chiarimenti. Sgarbi ha fatto scuola, al riguardo: “Quando ho detto al Trio Medusa che sono dei culattoni raccomandati intendevo dire che sono stati fortunati ad evitare il servizio militare…”.
    3. Non ho mai detto che Pantani non era drogato (ho scritto l'esatto contrario), ma solo che non è mai risultato positivo all’assunzione di una specifica sostanza proibita, cosa che, qualora non fosse vera, potrebbe essere facilmente smentita citando un documento comprovante il contrario: non dovrebbe essere difficile, per un esperto in materia, no? Sul punto non necessito né di perdono, né di comprensione, perché quello citato è un fatto inequivocabile, perlomeno in termini di cronaca. Come mai Eddy non contesta nel merito ogni cosa che non condivide?

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  6. AHAHAHAH!!! Furbizia umana batte bloggherie inaffidabili tre a zero! Arrivederci a tutti e grazie dei commenti! Manlio

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